½
di Sergio Gambitt20
Come ogni mattina, la
radiosveglia di John Rifle si accende alle 7 in punto. Come ogni mattina, il
telecronista lo sveglia con il resoconto dei furti, scippi od omicidi della
serata precedente. Come ogni mattina, John si alza dal letto e va in bagno. Una
doccia veloce e una energica strigliata ai denti dopo approda in cucina per
trovare le solite uova con pancetta, un tempo preparate con amore, ma oggi
sbattute con indifferenza –quasi fastidio- sul piatto dalla sua
trentaquattrenne moglie frustrata. Come ogni mattina, John finisce la colazione
in tempo record, le dà un veloce bacio sulla guancia ed esce dalla porta di
casa. Scende i 24 gradini (li conta mentalmente ogni volta) che lo separano
dall’aria aperta e alle 7 e 34 in punto, con variazioni di massimo un minuto
dovute al fatto che il portiere si sia più o meno ricordato di legare il cane
la sera precedente, scende in strada. Come ogni mattina raggiunge l’edicola
all’angolo, e come ogni mattina l’edicolante fa il solito commento su quanto
sia diventata invivibile la città di questi tempi. Vent’anni che lavora qui,
pensa John fingendo interesse per le sue parole e contemporaneamente cercando
nel portamonete il mezzo dollaro per il quotidiano, e vent’anni che ripete la
stessa cosa. Come ogni mattina si congeda con finto dispiacere dall’uomo e si
allontana aprendo le prime pagine del giornale. Anche stamattina, la cronaca
nera gli farà compagnia nei dieci minuti che impiega a giungere al posto di
lavoro. Giunto esattamente a pagina 5 all’incrocio tra la sesta e la
quindicesima strada, il suo occhio viene catturato da un angolo di cartoncino
colorato che fa capolino tra pagina 24 e pagina 25. Quasi per un riflesso
condizionato apre il giornale alle pagine in questione e tira fuori l’opuscolo
colorato. Il titolo recita:
LA FORZA DEL DOMANI
“Uh?” si lascia scappare John,
il suo centro di smistamento cerebrale leggermente incuriosito. Impulsi nervosi
partono dal cervello e raggiungono gli occhi. L’ordine è: continuare a leggere.
-Sono
tornati. Sei titani, sei eroi, sei combattenti di cosmica potenza hanno deciso
di riunirsi ancora una volta per difendere la Terra dai pericoli che la
minacciano. Spinti a questa decisione dagli ultimi, drammatici eventi i sei
paladini della pace intergalattica hanno fatto un giuramento: mai più. E, come
i loro valorosi cugini della costa Est, hanno stabilito il proprio quartiere
generale nella città di Los Angeles, in modo tale da riuscire a monitorare
tutto l’Ovest statunitense, da troppo tempo privo di una difesa meta-umana.
Grazie all’appoggio del governo stesso degli Stati Uniti, questo nuovo gruppo
di eroi ammirati e rispettati in ogni parte del cosmo ha adesso accesso alle
più moderne tecnologie e ad una rete di informazioni che non ha eguali nel mondo,
in modo tale da anticipare ogni nuova minaccia e debellarla prima che riesca a
manifestarsi. I nuovi WCA saranno una forza senza eguali nella storia. Ognuno
di loro si distingue per caratteristiche fisiche e poteri, ognuno di loro ha
passato una durissima selezione prima di essere scelto a far parte del gruppo,
ognuno di loro è stato allenato dalle personalità più affermate della comunità
supereroistica, eroi del calibro di Capitan America. Ma andiamo a conoscerli
meglio:
GIANT MAN: Henry “Hank” Pym è un biologo di fama mondiale. Le sue scoperte degli
ultimi anni hanno permesso giganteschi passi avanti nel campo delle
biotecnologie e della robotica. E gigantesco è il termine esatto, visti i
risultati a cui è pervenuto nella sperimentazione. Grazie ad esperimenti su se
stesso sulle in seguito ribattezzate particelle Pym, infatti, lo scienziato ha
ottenuto il potere di modificare le proprie dimensioni, rimpicciolendo fino a
quelle di un insetto come Ant Man, o aumentandole fino a quelle di un gigante come
Giant Man. Con questi pseudonimi ha combattuto a lungo la sua lotta personale
contro il male, talvolta aiutato da altri valenti eroi come la sua ex moglie
Wasp, Iron Man e Thor, assieme ai quali ha creato lo storico supergruppo dei
Vendicatori di cui è stato colonna portante per diversi anni. Ed è grazie
all’esperienza pluriennale acquisita in questo campo e ai riconoscimenti come
scienziato e stratega che è stato scelto per guidare i nuovi WCA. Sotto la
guida di un uomo di tale statura, il gruppo non potrà fare altro che compiere
grandi imprese.
“Vendicatori della Costa
Ovest uni… Ehi dove andate?!”
La situazione: da un lato una
miriade di soldati e androidi dell’AIM armati di tutto punto e in procinto di
scatenare tutto il loro arsenale bellico, dall’altro sei, anzi no cinque eroi
partiti di gran lena per ripulire la neo scoperta base da tutta quella feccia
criminale. Più indietro un sesto, vestito con un costume rosso attillato con
tanto di palla nera nel petto e casco metallico, che sta sbraitando agli altri.
“Ehi voi! Dovevate aspettare
il mio ordine!!”
“Scusa Hank caro,” risponde
una muscolosissima donna dai capelli e dalla carnagione verde mentre con un
pugno sta sbalzando all’indietro un carro armato iper tecnologico “ma se
aspettiamo che tu finisca l’urlo di battaglia qui facciamo notte, e come vedi
non c’è assolutamente tempo da perdere. Quindi perché non tieni fede al tuo
nome e cominci a picchiare duro anche tu?!”
“Ok ok!” esclama Henry “Hank”
Pym, alias Giant Man, cominciando a crescere in dimensioni fino a raggiungere
il soffitto “Donne…” sbuffa distrattamente mentre si muove contro i soldati
dell’AIM.
SPLATCH!
Giant Man si ferma di botto,
occhi spalancati sotto la maschera e un terribile dubbio che gli ronza per la
testa. Temendo di verificare ciò che pensa sia accaduto alza lentamente uno
stivale e vi guarda sotto con cautela. Un soldato dell’AIM, con tanto di fucile
a tracolla, è incastrato tra le pieghe della suola dello stivale, tentennando
scompostamente per l’impatto appena subito.
Almeno è ancora vivo… , pensa
Giant Man, mentre scrolla il piede per farlo cadere a terra. Niente da fare… è
incastrato. Henry Pym si guarda attorno alla ricerca di qualcosa che possa fare
al caso suo, quindi si cala su un carro armato e ne stacca con facilità la
canna. Poi facendo attenzione a non fare ancora più male al soldato comincia a
smuoverlo in modo tale da staccarlo dalla suola. Quando finalmente cade a
terra, Hank tira un sospiro di sollievo. Si guarda intorno. Sono tutti
impegnati nella lotta, per fortuna non si sono accorti di niente. Striscia il
suo stivale un paio di volte per terra, poi si butta nella mischia
fischiettando distrattamente.
“PRENDI QUESTO, INSETTO!”
Se prima il mandroide si trovava
in prossimità di She Hulk, adesso è al capo opposto della sala, semi conficcato
nel muro e con il pilota che si sta ancora chiedendo se ha preso la targa del
Tir che lo ha investito.
“Nessun altro vuole farsi
sotto?!” urla in segno di sfida Jennifer ai soldati dell’AIM che le stanno
davanti. Nella stanza, nonostante il caos del combattimento, risuonano pesanti
i passi di un gigantesco robot, alto almeno il triplo della ragazza e armato
come una portaerei, che le si ferma proprio davanti.
“Bene…” dice lei sorridendo
“Questo sarà divertente!”
Il robot alza un braccio e le
spara un missile contro, ma Jennifer è più veloce e saltando in avanti lo
scansa facilmente. Rotolando nell’aria si protegge dai colpi a concussione
delle armi AIM, quel tanto che basta da raggiungere il robot e piazzargli un calcio
proprio all’altezza del plesso solare. L’automa barcolla per pochi istanti, poi
ritrova l’equilibrio e scaglia un pugno contro di lei, che lo blocca a
mezz’aria. I due rimangono per qualche secondo in questa posizione, lo sforzo
reciproco è massacrante, finché con le ultime energie rimasta Jennifer urla e
pianta le proprie dita all’interno della lamiera che riveste il robot. Quindi
indietreggia tutta in una volta e dà un violento strattone al braccio
dell’automa, che ruotando su di lei vola nell’aria fino a colpire la parete lì
vicino. L’impatto la sfonda completamente, mettendo fine alla minaccia del
robot. Contemporaneamente però il muro comincia a riempirsi di crepe, che vanno
sempre più su verso il soffitto.
“Uh oh…” dice Jennifer.
C’era una colonna portante,
lì.
Il soffitto crolla addosso
all’eroina verde, seppellendola totalmente. Passa un minuto, poi due. Qualcuno
dei soldati dell’AIM che hanno assistito alla scena, i più coraggiosi
indubbiamente, si avvicinano con cautela alle macerie, quando da esse
cominciano ad arrivare alcuni crepiti. Un istante dopo, She Hulk è di nuovo in
piedi tra i pezzi d’intonaco. Nonostante la polvere le copra quasi tutto il
viso, gli occhi smeraldini che puntano i soldati con sguardo furente sono ben
visibili.
“Allora… altri coraggiosi?”
Tutti i soldati AIM davanti a
lei lasciano cadere le armi a terra in segno di resa.
STARFOX: ambasciatore della colonia degli Eterni di Titano, il giovane e
bellissimo Eros ha più volte prestato fede alla sua fama di avventuriero combattendo
disinteressatamente in nome dell’Amore universale, concetto che il suo nome
stesso incarna. Grazie ad una forza sovraumana, alla capacità di volare e al
potere di stimolare telepaticamente i centri del piacere altrui è stato più
volte un valido aiuto per i Vendicatori contro nemici del calibro di Thanos.
L’ultima volta che ha collaborato con il gruppo è stato durante la guerra
interplanetaria ribattezzata Guerra dei Mondi, durante la quale ha difeso
valorosamente la Terra e su cui in seguito è rimasto in qualità di ambasciatore
titaniano. Le sue caratteristiche fisiche, unite ad un certo ascendente sul
sesso femminile, ne faranno sicuramente uno dei membri più in vista del gruppo.
“Inusuale come primo
appuntamento, vero?”
Lorna Dane, alias Polaris,
guarda con aria di sufficienza Starfox, che sta levitando disteso sul fianco
accanto a lei. Non lo degna nemmeno di una risposta. Anzi, scatena tutti i suoi
poteri magnetici per disarmare i soldati che le si sono radunati attorno. Poi,
senza guardare Eros, vola via verso nuovi avversari. Starfox emette un lieve
sospiro, quindi le va dietro, raggiungendola appena in tempo per colpire un
soldato che le stava sparando alle spalle.
“Ti ho salvato la vita, mia
damigella, questo non vale almeno un premio?”
Polaris alza gli occhi al
cielo esasperata, poi rimanendo concentrata sulla lotta risponde con voce dura:
“Dovresti combattere di più e
parlare meno”
“Ah!” esclama Starfox “Eros è
nato per l’amore, non per la guerra! Ma se proprio insisti…” e portando le mani
alla testa comincia a concentrarsi. Dopo qualche secondo smette ogni tentativo
e guardandosi perplesso attorno dice: “Uhm… non funziona. Devono essere quei
caschi a proteggerli dai miei poteri mentali… Lorna, saresti così gentile…”
I grossi caschi gialli dei
soldati dell’AIM dei dintorni girano su se stessi una volta, poi con uno
strattone volano via. Polaris guarda fisso negli occhi Eros, poi: “…e mi chiamo
Polaris, in missione…”
Quindi vola via, lasciando
dietro di sé uno Starfox che la insegue con uno sguardo sognante.
“Adorabile, assolutamente
adorabile…” e quindi, rivolto ai soldati privi di casco che lo circondano “E
ora veniamo a noi…”
Cinque minuti dopo.
Il D-Man ha appena sconfitto
l’ennesimo soldato, quando girandosi verso la zona di Eros rimane di sasso di
fronte alla visione che gli si para innanzi.
“Starfox…?” chiama
preoccupato senza distogliere lo sguardo da essa. Il titaniano gli vola subito
accanto.
“Dimmi, mio prode compagno
d’avventura!”
“Cosa… cosa stanno facendo?!”
“Loro? Credo che stiano
scoprendo le gioie del sesso libero… Bello, vero?”
Una splendida ragazza dai
lunghi capelli e dal costume verde si erge maestosa al centro del padiglione,
emanando smeraldine scariche magnetiche che ne raggiungono ogni anfratto.
“Polaris!” urla Giant Man
“Pensa ai droidi volan…”
Prima che possa finire la
frase la ragazza vi è volata contro e con un concerto di rumori li ha ridotti
ai componenti basilari.
“Polaris!” esclama il D-Man
“Attenta alle tue spal…”
I proiettili dei soldati
dell’AIM fanno marcia indietro e tornano al mittente, colpendo i cecchini in
punti più o meno non vitali.
“Polaris!” grida She Hulk
“Sistema I carrarma…”
KLANG SPTUNG SFASCH!!!!
“Polaris!” la avverte Fulmine
Vivente “Quei missili sono diretti verso di t…”
SBAAM FIUUUU KRAKABOOOM!!!!
“Polaris!” afferma Starfox
“Sei bellissima!”
La splendida ragazza dai
lunghi capelli e dal costume verde adesso si trova seduta a gambe incrociate su
un gigantesco cumulo di macerie metalliche, tra le quali qua e là si muovono
alcuni soldati semisvenuti dell’AIM, mentre da lassù lei si controlla le unghia
indifferente.
Da un lato, una dozzina di
agenti AIM armati con i più sofisticati ritrovati tecnologici. Dall'altro, due
metri per 128 chili di puro wrestler americano in un costume attillato giallo e
rosso.
"Guarda!" esclama uno degli agenti, "C'è anche Devil!"
"No idiota," gli risponde un altro "non vedi che il costume è
totalmente diverso? Quello è Wolverine!" "Volete continuare a fare
salotto..." interviene il D-Man "...oppure comincerete a comportarvi
da bravi criminali e tenterete di uccidermi?" Per tutta risposta nella zona
si scatena un concerto di raffiche letali, che il D-Man scansa agilmente
piroettando in avanti e crollando su due soldati, che rimangono schiacciati
sotto al suo peso.Quindi si rialza e spalanca le braccia nell'aria. Quando le
riporta avanti da dietro di esse compaiono altri due agenti, che barcollano per
qualche istante prima di cadere al suolo. Ma in quel momento il D-Man si è già
abbassato nuovamente per fare uno sgambetto ad un altro soldato, che perde
l'equilibrio e finisce proprio tra le braccia dell'eroe. Il D-Man lo porta dietro
di sé e poi lo scaraventa in avanti, neutralizzando altri due soldati. A questo
punto è preso di mira da due agenti in posizioni opposte. Al D-Man basta
saltare all'indietro subito prima che comincino a sparare per fare in modo che
si colpiscano a vicenda. Gli ultimi tre lo caricano contemporaneamente. Il
primo viene fermato da un potente pugno sul plesso solare, mentre il secondo si
prende un forte uppercut sul mento che lo sbalza via. Questo però permette al
terzo di colpirlo alla tempia con il calcio del fucile. La testa del D-Man vola
all'indietro per qualche centimetro, poi con un movimento circolare del collo
ritorna in posizione.
"Non avresti dovuto farlo..." afferma minaccioso, e subito dopo
afferra con una mano la canna del fucile che il soldato gli ha puntato contro e
la piega. Quindi blocca l'agente in una presa di wrestling con una mano, mentre
con l'altra comincia a martellare la sua testa con un pugno.
"Hey D," dice il Fulmine Vivente, combattendo contro alcuni mandroidi
in quei paraggi "tutto bene?" "Io sì," risponde il D-Man
con un largo sorriso mentre continua a picchiare quel soldato "e tu? Non
ti vedo troppo entusiasta..."
"Beh io credevo di aver dato un taglio alla vita da supereroe quando ho
deciso di iscrivermi all'università. Non capisco perché siano venuti a
chiamarmi..."
"Ehi Fulmine," dice il D-Man con in sottofondo il TUM TUM del suo
pugno contro il cranio dell'agente "ti hanno chiamato perché hanno visto
il potenziale che avevi e sapevano che saresti stato un ottimo membro del
grup... Alle spalle!"
Fulmine Vivente si gira immediatamente e le sue mani si tramutano in due grosse
scariche di energia elettrica, che neutralizzano i mandroidi che lo stavano per
attaccare.
"Qual è il problema quindi?" chiede il D-Man superando il TUM TUM
ancora costante.
"Ecco... è che mi sento un po' a disagio in mezzo a tutti questi eroi
esperti e rispettati. Ho paura di deludere le loro aspettative."
"Non ti preoccupare," TUM TUM TUM "andrai benissimo!"
"Grazie." risponde il Fulmine con un accenno di sorriso nella bocca,
poi: "Non ti sembra di averlo massacrato già abbastanza?"
"Eh?" esclama il D-Man, come se fosse cascato dalle nuvole. Poi porta
lo sguardo al viso del soldato AIM che ancora sta picchiando e dice: "Ah,
già, non me ne ero accorto!"
FULMINE VIVENTE: cresciuto nella setta sovversiva chiamata Legione
del Fulmine Vivente, il giovane ispanico Miguel Santos perse tutto a causa
dell’intervento di Hulk, che in uno dei suoi raptus omicida rase al suolo la
base. Andato poi alla ricerca dei macchinari della Setta per riattivarli ed
usarli a fin di bene, a causa di un incidente fu trasformato in un essere di
pura energia elettrica. Fu grazie ad un costume ideato dal criminale Dottor
Demonicus che riottenne la forma umana, ma al prezzo della propria libertà.
Nonostante fosse diventato il primo sicario del criminale però Miguel decise
alla prima occasione di tradirlo ed allearsi con i Vendicatori, a cui subito
dopo fu invitato ad unirsi e con cui rimase per lungo tempo prima di lasciarli per
dedicarsi a tempo pieno al corso di laurea in Fisica all’università di Los
Angeles. Adesso però ha capito che un potenziale come il suo non deve andare
sprecato, e per questo motivo si è unito ai WCA. Nonostante la sua giovane età
Miguel si è già più volte dimostrato un vero eroe e grazie alle sue capacità
sia umane che superumane che è considerato il membro più promettente del
gruppo.
Tra la folla di soldati dell'AIM si distingue qualcosa. Non è qualcosa di ben
definito, conserva vagamente delle sembianze umane e cambia costantemente
forma. L'unica cosa certa che si sa di questa cosa è che appare come un'onda di
energia elettrica, che tramortisce soldati e macchinari semplicemente
toccandoli. Finalmente si ferma in un punto, e riassume le sembianze umane di
Miguel Santos, ovvero Fulmine Vivente.
"Tu! Ti ucciderò!!" esclama un agente dell'AIM con gli occhi fuori
dalle orbite, evidentemente sotto l'effetto di qualche droga sperimentale,
mentre salta su di lui brandendo un affilato coltello in mano. A Miguel basta
tramutarsi in un essere di energia per fare in modo che il soldato gli passi
attraverso, e collassi sotto l'effetto di una scarica elettrica concentrata.
Quindi è la volta di un mandroide che gli compare innanzi all'improvviso. In
pieno panico il ragazzo riesce solo ad emettere una fortissima scarica di
energia dalle mani, che fa volare l'automa fino a farlo sbattere contro alcuni
tubi sul soffitto, da cui comincia a cadere copiosa dell'acqua. In breve, tutta
la sala è allagata. Nello stesso tempo, da ogni parte spuntano sempre nuovi
agenti, che caricano tutti su Miguel, il quale alla fine grida esasperato:
"E va bene, l'avete voluto voi!"
"No, Fulmine,” grida She Hulk “non farlo!”
In un attimo Miguel torna
alla sua forma energetica, e l’elettricità propagata dall’acqua si diffonde in
tutto il capannone, facendo saltare le centraline elettriche.
Quindi, il buio.
Quando si attivano i
generatori di emergenza la situazione è nettamente opposta. Dappertutto
giacciono i corpi svenuti dei soldati AIM, a cui di tanto in tanto si uniscono
mandroidi e macchinari vari percorsi da qualche occasionale scarica elettrica.
In alto levitano Starfox e Polaris, il cui campo magnetico verde blocca a
mezz’aria un D-Man che si sta ancora chiedendo che fine abbia fatto il tizio
che stava picchiando. She Hulk è in piedi, le gambe a mollo nell’acqua fino
alle caviglie, illesa. Giant Man è a terra nella sua forma titanica, e si sta
rialzando proprio adesso massaggiandosi le tempie. Al centro della sala invece
un Fulmine Vivente mortalmente imbarazzato sta osservando i frutti del proprio
operato.
“Beh…” afferma Giant Man
guardandosi attorno “...speriamo almeno di non aver fatto danni permanenti…”
Insomma
ognuno di loro è un valido eroe, ed ognuno di loro vi saprà aiutare e proteggere
nel momento del bisogno. Da oggi in poi la frase “Vendicatori uniti!” non sarà
solo un pretesto per combattere improbabili criminali nello spazio più remoto.
Da oggi ci saranno i WCA a vegliare sui cittadini americani che sentono davvero
l’esigenza di essere salvaguardati non solo da minacce superumane, ma anche
dagli imprevisti della vita.
Fuori.
Attorno ai sei supereroi si è
accalcata una marea di giornalisti, tutti con i riflettori ed i microfoni
puntati su di loro.
“Aaron Stevenson, NBC.” dice
un uomo sui trentacinque anni, in giacca e cravatta e con uno sguardo ambizioso
negli occhi “Com’è andata l’operazione di neutralizzazione della base AIM?”
“Beh…” risponde Giant Man
“Non si può certo dire che sia stata…”
“...difficile!” lo interrompe
un giovanotto sui venticinque anni, vestito con un completo nero all’ultima
moda senza cravatta e con dei grossi occhiali scuri a specchio che sovrastano
un sorriso da squalo “Non poteva essere altrimenti visti i grossi calibri di
cui il gruppo è composto. Entrare in una base AIM e renderla inefficace è
qualcosa che potrebbero fare anche ad occhi chiusi!”
“Scusi… lei è?” chiede il
giornalista.
“Ethan J. Quinn, consulente
d’immagine e manager personale dei WCA.”
“Mi permetta, signor Quinn,”
interviene un uomo magro e quasi calvo, con delle spesse lenti trasparenti che
quasi impediscono di vederne gli occhi “ma se il governo conosceva già da tempo
l’ubicazione di questa base perché ha dovuto aspettare per intervenire e
soprattutto perché ha deciso di fare uso dei WCA?”
“Hey bello,” esclama il D-Man
“il governo non usa nessu…!” ma viene prontamente zittito da Ethan Quinn, il
quale subito dopo risponde:
“Le sue informazioni sono
sbagliate, signor…?”
“Finn, Marius Finn.”
“Signor Finn, è stato grazie
all’azione congiunta di governo e WCA che questa base è stata scoperta, e il
loro intervento ha contribuito a rendere l’operazione più tempestiva ed
efficace possibile, cosa che si è verificata.”
“Abbiamo davvero collaborato anche noi per trovare
questo posto…?” chiede a bassissima voce
She Hulk a Giant Man, il quale ha solo il tempo di scuotere la testa in senso
negativo prima che Ethan annunci:
“Un’ultima domanda!”
Tra la folla dei giornalisti
si fa largo, quasi a spintoni, un’appariscente ed imponente ragazza (?) di
colore, dagli alti zigomi e dalle labbra pronunciate, che quasi urla:
“Sasha, MTV News! Sono impegnati i
WCA per questo weekend? Mi riferisco soprattutto a Giant Man e a Starfox!”
Una leggera risata attraversa
la folla, poi Ethan risponde con un sorrisetto:
“Li attendono missioni molto
meno pericolose che un fine settimana in sua compagnia, signorina.” un’altra
risata si fa strada tra i giornalisti, poi Ethan continua: “Scherzi a parte, la
loro scaletta d’impegni è stracolma. Venerdì per esempio si recheranno a Dallas
per radere al suolo un paio di palazzi resi pericolanti dall’attacco dei
marziani. La sera poi saranno ospiti al David Letterman Show per discutere
dell’attività metaumana del Paese. Sabato mattina invece presenzieranno alla
cerimonia di apertura di un ospedale per bambini soggetti a sindrome di Down,
mentre per tutto il pomeriggio si occuperanno della costruzione di un impianto
idrico in Texas. Domenica si potranno finalmente riposare, a meno che
l’impianto di monitoraggio non rilevi un pericolo imminente per cui è richiesta
la loro presenza. In quel caso dovranno prontamente intervenire. E ora se
volete scusarli,” aggiunge avvicinandosi al Quinjet al suo fianco “hanno ancora
molte missioni oggi e non c’è proprio tempo per altro. Arrivederci!”
Quindi, nonostante le
proteste dei giornalisti, sale sul Quinjet assieme agli altri sei, che non lo
guardano proprio benissimo. Poi l’aeronave comincia ad emettere fumo e con un
getto potente decolla, lasciando tutti gli altri lì.
Quindi
siate tranquilli, americani, da oggi c’è un motivo in più per uscire tranquilli
di casa. Da oggi a vegliare su di voi saranno i WCA: la forza del domani!
Arrivato finalmente a fine
articolo, un forte rumore spinge John Rifle, il più medio dei cittadini americani,
a guardare in cielo. Immediatamente dopo su di lui schizza a tutta velocità un
aereo sulla cui fiancata spicca il logo dei WCA. John resta a guardarlo
allontanarsi nell’aria, poi porta lo sguardo al volantino che ha in mano.
Quindi con tutta la tranquillità del mondo si avvicina ad un cestino della
spazzatura, e ve lo getta dentro.
FINE
Note:
No, cacchio, ve le scordate!
E’ già tanto che abbia fatto un lavoro immane per poter descrivere le origini
di ogni singolo personaggio, e non vi crediate che ora vi vado pure a cercare
dove le potete ritrovare! Fate voi uno sforzo, se proprio ci tenete!!
Note dell’autore:
E alla fine ce l’ho fatta!
Sapete, dopo l’abbandono di Ermanno (torna, ti prego torna!!) per un periodo
avevo deciso di lasciar perdere la serie. Quando però la settimana scorsa ho
ritrovato un file in cui E. aveva appuntato tutte le idee per la serie mi è
sembrato davvero un peccato non usarle. Troppo belle per essere abbandonate!
Quindi ecco qui questo numero, che urge subito due precisazioni. Innanzitutto,
voi maniaci della continuity, dovete considerare che l’opuscolo che spiega le
origini dei personaggi è frutto degli uffici di Pubbliche Relazioni del
governo, e quindi queste potrebbero non essere proprio esattissime o del tutto
veritiere. In secondo luogo questo è un episodio abbastanza slegato dalla
serie. E’ situato sicuramente dopo il numero 1, ma prima del numero 4 (ovvero
della seconda storyline), in cui un nuovo, potente personaggio farà capolino
(indovinate chi?). Questo numero serve soltanto a fornire la nostra (mia e di
E.) visione dei personaggi e il modo in cui intenderò svilupparli in futuro.
Cominciate a tremare…
Per commenti, suggerimenti o
insulti l’indirizzo e-mail è: gambittolo@hotmail.com